Usciti di Senna

Usciti di Senna
Michel Bussi

Edizioni e/o, pubblicato nel 20 maggio 2020
480 Pagine

2008, Rouen. Sono i giorni dell'Armada, la più importante manifestazione della Francia dopo il Tour de France. Sono giorni festosi, giorni di sorrisi e festeggiamenti, giorni di spettacolo e sfilate dei maestosi velieri che transitano sulla Senna. Sono giorni felici. Ma non nel 2008. In quell'anno, la manifestazione segna l'inizio di una lunga caccia all'assassino.

Maline è una giornalista che si sta occupando di recensire la spettacolare manifestazione Armada, non è entusiasta del lavoro, che risulta piuttosto statico, fino a quando viene assassinato un marinaio messicano in circostanze poco chiare.
Il commissario Paturel a capo dell'indagine è sicuro che si tratti di un omicidio passionale, ma a Maline qualcosa non torna e inizierà ad indagare per conto suo, scoprendo un improbabile collegamento dell'omicidio al bottino dei pirati della Senna, nascosto proprio nei meandri del fiume.

La meravigliosa Francia, e in particolare il lungosenna di Rouen, è la cornice dell'ultima storia di Michel Bussi, una storia ricca di personaggi che si intersecano in un vortice che appare senza fine.
L'indagine della morte del marinaio messicano viene sviluppata su due fronti: quello classico, in mano alla polizia e quello di stampo giornalistico seguito da Maline. Ma la domanda è sempre una, chi ha ucciso il marinaio e sopratutto cosa c'è dietro l'omicidio?

Dinamico e interessante sono due aggettivi che descrivono "Usciti di Senna" e seguire le vicende di Maline e il commissario Paturel fa risaltare la diversità dell'approccio a un'indagine. Abbiamo infatti quello della polizia, più canonico, e quello giornalistico-investigativo un po' più scaltro e senza troppe formalità.
Maline e Paturel sono solo due dei tantissimi personaggi che compongono una storia dalle base reali.

La scrittura di Bussi in questo libro è fotografica all'ennesima potenza, le descrizioni danno l'idea chiara di ciò che sta succedendo, le immagini si proiettano nella testa del lettore, tanto che mai come in questo libro ho pensato che sarebbe perfetto per una trasposizione cinematografica.

"Usciti di Senna" risulta a primo impatto più ingarbugliato rispetto ad altre opere dell'autore e, a conti fatti, se la si snocciola, la storia è molto più semplice si quanto appare, ma Bussi ne traccia invece una macchina complessa in cui non si sa bene su cosa puntare per cercare di capire la verità.
Bussi è un autore che ci ha abituati a non credere a ciò che si legge, ci insegna che niente è mai ovvio, e che la trama è destinata a stravolgersi mano a mano che prende forma. Proprio per questo i suoi finali sono tra i più sorprendenti. In questo caso personalmente non ho avuto "l'effetto wow" che mi aspettavo, ma sono rimasra soddisfatta perché ogni dubbio si scioglie, ogni personaggio ritrova il suo posto, non ci si dimentica niente per strada e la tempesta iniziale di fatti e personaggi si ritira lasciando spazio a un cielo limpido dove ogni elemento trova il suo posto in maniera perfetta, proprio alla Bussi.

Usciti di Senna
Michel Bussi

Edizioni e/o, pubblicato nel 20 maggio 2020
480 Pagine

2008, Rouen. Sono i giorni dell'Armada, la più importante manifestazione della Francia dopo il Tour de France. Sono giorni festosi, giorni di sorrisi e festeggiamenti, giorni di spettacolo e sfilate dei maestosi velieri che transitano sulla Senna. Sono giorni felici. Ma non nel 2008. In quell'anno, la manifestazione segna l'inizio di una lunga caccia all'assassino.

Maline è una giornalista che si sta occupando di recensire la spettacolare manifestazione Armada, non è entusiasta del lavoro, che risulta piuttosto statico, fino a quando viene assassinato un marinaio messicano in circostanze poco chiare.
Il commissario Paturel a capo dell'indagine è sicuro che si tratti di un omicidio passionale, ma a Maline qualcosa non torna e inizierà ad indagare per conto suo, scoprendo un improbabile collegamento dell'omicidio al bottino dei pirati della Senna, nascosto proprio nei meandri del fiume.

La meravigliosa Francia, e in particolare il lungosenna di Rouen, è la cornice dell'ultima storia di Michel Bussi, una storia ricca di personaggi che si intersecano in un vortice che appare senza fine.
L'indagine della morte del marinaio messicano viene sviluppata su due fronti: quello classico, in mano alla polizia e quello di stampo giornalistico seguito da Maline. Ma la domanda è sempre una, chi ha ucciso il marinaio e sopratutto cosa c'è dietro l'omicidio?

Dinamico e interessante sono due aggettivi che descrivono "Usciti di Senna" e seguire le vicende di Maline e il commissario Paturel fa risaltare la diversità dell'approccio a un'indagine. Abbiamo infatti quello della polizia, più canonico, e quello giornalistico-investigativo un po' più scaltro e senza troppe formalità.
Maline e Paturel sono solo due dei tantissimi personaggi che compongono una storia dalle base reali.

La scrittura di Bussi in questo libro è fotografica all'ennesima potenza, le descrizioni danno l'idea chiara di ciò che sta succedendo, le immagini si proiettano nella testa del lettore, tanto che mai come in questo libro ho pensato che sarebbe perfetto per una trasposizione cinematografica.

"Usciti di Senna" risulta a primo impatto più ingarbugliato rispetto ad altre opere dell'autore e, a conti fatti, se la si snocciola, la storia è molto più semplice si quanto appare, ma Bussi ne traccia invece una macchina complessa in cui non si sa bene su cosa puntare per cercare di capire la verità.
Bussi è un autore che ci ha abituati a non credere a ciò che si legge, ci insegna che niente è mai ovvio, e che la trama è destinata a stravolgersi mano a mano che prende forma. Proprio per questo i suoi finali sono tra i più sorprendenti. In questo caso personalmente non ho avuto "l'effetto wow" che mi aspettavo, ma sono rimasra soddisfatta perché ogni dubbio si scioglie, ogni personaggio ritrova il suo posto, non ci si dimentica niente per strada e la tempesta iniziale di fatti e personaggi si ritira lasciando spazio a un cielo limpido dove ogni elemento trova il suo posto in maniera perfetta, proprio alla Bussi.
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